2 anni in più per i limiti sulle emissioni
Le case automobilistiche avranno tre anni anziché uno per conformarsi ai limiti di emissioni di CO2 fissati dall’UE
Le case automobilistiche avranno tre anni anziché uno per conformarsi ai limiti di emissioni di CO2 fissati dall’UE. L’annuncio arriva dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha proposto un emendamento al regolamento sulle emissioni per evitare le sanzioni previste dal 2025.
Le regole prevedono per quest’anno 93,6 g/km di CO2, calcolati come media delle emissioni delle auto vendute in Europa da ciascun costruttore, e 95 euro di multa per ogni grammo di CO2 oltre la soglia consentita, moltiplicato per il numero di veicoli venduti.
Questa decisione segue un nuovo confronto tra il governo europeo e l’industria automobilistica, un settore che rappresenta il 7% del PIL continentale. “Per affrontare in modo equilibrato la questione, proporrò un emendamento che darà alle aziende tre anni di tempo per conformarsi, anziché un obbligo annuale”, ha dichiarato von der Leyen.
REVISIONE ANTICIPATA DEL 2035
Oltre alla proroga sulle emissioni, la Commissione Europea intende accelerare la revisione del regolamento che vieta la vendita di nuove auto con motore termico dal 2035.
La nuova discussione sul regolamento, prevista inizialmente per il 2026, dovrebbe essere anticipata già quest’anno, in modo da dare ai costruttori maggiori certezze su ciò che avverrà in futuro in tempi più rapidi.
Difficilmente si rinuncerà in toto al provvedimento, visto che “la piena neutralità tecnologica rimane un principio fondamentale”, ha assicurato Ursula von der Leyen, ma è possibile che verranno concesse deroghe sui biocarburanti.
SOSTEGNO AI PRODUTTORI DI BATTERIE EUROPEI
Dalla presidente della Commissione Europea arriva anche la promessa di un sostegno per i produttori di batterie.
“Abbiamo bisogno che le filiere europee di fornitura di automobili siano più solide e resilienti, soprattutto per quel che riguarda le batterie”, ha spiegato von der Leyen.
Le batterie importate sono al momento più economiche, ma allo stesso tempo “non possiamo lasciare che le nostre auto elettriche siano più costose, né che si creino nuove dipendenze”.
La soluzione quindi sarà “un sostegno diretto per i produttori di batterie dell’Unione”, promette la presidente europea.