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Bollo auto: come cambia nel 2026

A partire dal 1° gennaio 2026, il bollo auto cambierà modalità di pagamento e gestione per tutti i veicoli immatricolati da quella data in poi.

A partire dal 1° gennaio 2026, il bollo auto cambierà modalità di pagamento e gestione per tutti i veicoli immatricolati da quella data in poi, come previsto dal decreto attuativo della riforma fiscale approvato dal Governo.

Una delle principali novità riguarda la scadenza del pagamento, che sarà legata al mese di immatricolazione del veicolo. Il primo versamento dovrà essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione e coprirà un periodo di dodici mesi. Negli anni successivi, la scadenza rimarrà sempre fissata nello stesso mese. Per esempio, se un’auto viene immatricolata il 10 febbraio 2026, il bollo andrà pagato entro il 31 marzo, e negli anni a venire, la scadenza ricadrà ogni volta a febbraio.

Un’altra modifica importante è l’abolizione della possibilità di rateizzare il pagamento. Dal 2026 il bollo dovrà essere versato in un’unica soluzione annuale, eliminando quindi le opzioni mensili o semestrali. Tuttavia, viene lasciata alle Regioni la facoltà di introdurre un pagamento quadrimestrale, ma solo per particolari categorie di veicoli, come quelli aziendali o adibiti al noleggio.

Per quanto riguarda gli errori di versamento, se il bollo verrà pagato per errore a una Regione diversa da quella di residenza, saranno direttamente le amministrazioni regionali a coordinarsi per il trasferimento delle somme, senza richiedere alcuna azione al cittadino.

Cambia anche la normativa per i veicoli in fermo amministrativo: a partire dal 2026, anche questi saranno soggetti al pagamento del bollo, in quanto il fermo non sarà più considerato una condizione che rende il mezzo inutilizzabile e quindi non darà più diritto a esenzione.

Non cambiano invece i criteri con cui si calcola l’importo della tassa. Il bollo continuerà ad essere determinato sulla base della potenza del veicolo espressa in kilowatt e della classe ambientale Euro. Le tariffe restano quindi differenziate: ad esempio, i veicoli Euro 4 e superiori continueranno a pagare 2,58 euro per kW, mentre per le classi ambientali più inquinanti le tariffe saranno progressivamente più alte, fino a 3,00 euro per kW per i veicoli Euro 0.

Infine, nonostante alcune proposte di abolizione, il cosiddetto superbollo rimarrà attivo anche dopo il 2026. Si tratta dell’addizionale erariale applicata alle auto con potenza superiore a 185 kW, e non sono previste modifiche a questo meccanismo.

L’obiettivo complessivo della riforma è quello di semplificare e uniformare la gestione del bollo auto, rendendo le scadenze più chiare e migliorando l’interazione tra le amministrazioni regionali, pur mantenendo invariati gli attuali criteri di calcolo.

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