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Trump: dazi al 25% per le auto europee

Donald Trump rilancia la sua politica protezionistica annunciando nuove tariffe doganali sulle importazioni di auto negli Stati Uniti

Donald Trump rilancia la sua politica protezionistica annunciando nuove tariffe doganali sulle importazioni di auto negli Stati Uniti. Nel corso di un incontro con la stampa, l'ex presidente ha dichiarato che il valore potrebbe aggirarsi attorno al 25%, con un annuncio ufficiale previsto per il 2 aprile. Tuttavia, le misure non si limiteranno al settore automobilistico: nel mirino anche farmaci e semiconduttori, con dazi che potrebbero superare il 25% e aumentare progressivamente nell’arco di un anno.

Dazi e investimenti: il messaggio agli industriali

Trump ha chiarito che le imprese straniere avranno un’alternativa per evitare le nuove tariffe: investire direttamente negli Stati Uniti. "Se entrano nel Paese e aprono uno stabilimento, non ci sono tariffe", ha spiegato, sottolineando la volontà di incentivare la produzione interna. Tuttavia, non ha specificato se le misure colpiranno tutti i Paesi o se vi saranno esenzioni, come quelle previste dagli accordi di libero scambio con Canada e Messico.

Un déjà-vu dal 2018

Non è la prima volta che Trump minaccia dazi del 25% sulle auto importate. Già nel 2018 aveva paventato un provvedimento simile, mai attuato, sostenendo che l’import di veicoli e componenti stesse indebolendo l’economia americana. Oggi, con il settore automotive europeo in difficoltà a causa del calo della domanda e delle sfide legate alla transizione ecologica, l’introduzione effettiva dei dazi potrebbe avere conseguenze devastanti, specialmente per i costruttori tedeschi.

La preoccupazione dell’industria tedesca

La Germania, che esporta negli USA circa il 13% della sua produzione automobilistica, sarebbe tra i Paesi più colpiti. Secondo Volker Treier, responsabile del commercio estero della Camera di Commercio tedesca, l’escalation tariffaria tra Stati Uniti ed Europa potrebbe avere conseguenze economiche pesanti. "Il protezionismo non è una soluzione, frena la crescita da entrambi i lati dell'Atlantico", ha dichiarato Treier.

Trattative in corso tra USA e UE

Il 2 aprile è la data chiave per l’annuncio definitivo, ma fino ad allora potrebbero esserci margini di negoziazione. I primi colloqui tra Maros Sefcovic, Commissario europeo per il commercio, e i rappresentanti statunitensi sono già iniziati, con l’obiettivo di trovare un accordo che possa evitare una guerra commerciale.

Attualmente:

  • L’Europa applica un dazio del 10% sui veicoli importati.
  • Gli USA impongono una tariffa del 2,5% sulle auto europee.
  • Negli USA i pick-up hanno già un dazio del 25%, tipologia che rappresenta un terzo delle vendite nel mercato statunitense.

Bruxelles ha ribadito la disponibilità a un dialogo costruttivo, ma senza concessioni unilaterali: "L’Unione Europea è pronta a trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose, ma qualsiasi riduzione dei dazi deve avvenire in un quadro di equità e secondo le regole", ha dichiarato un portavoce della Commissione.

Donald Trump rilancia la sua politica protezionistica annunciando nuove tariffe doganali sulle importazioni di auto negli Stati Uniti. Nel corso di un incontro con la stampa, l'ex presidente ha dichiarato che il valore potrebbe aggirarsi attorno al 25%, con un annuncio ufficiale previsto per il 2 aprile. Tuttavia, le misure non si limiteranno al settore automobilistico: nel mirino anche farmaci e semiconduttori, con dazi che potrebbero superare il 25% e aumentare progressivamente nell’arco di un anno.

Dazi e investimenti: il messaggio agli industriali

Trump ha chiarito che le imprese straniere avranno un’alternativa per evitare le nuove tariffe: investire direttamente negli Stati Uniti. "Se entrano nel Paese e aprono uno stabilimento, non ci sono tariffe", ha spiegato, sottolineando la volontà di incentivare la produzione interna. Tuttavia, non ha specificato se le misure colpiranno tutti i Paesi o se vi saranno esenzioni, come quelle previste dagli accordi di libero scambio con Canada e Messico.

Un déjà-vu dal 2018

Non è la prima volta che Trump minaccia dazi del 25% sulle auto importate. Già nel 2018 aveva paventato un provvedimento simile, mai attuato, sostenendo che l’import di veicoli e componenti stesse indebolendo l’economia americana. Oggi, con il settore automotive europeo in difficoltà a causa del calo della domanda e delle sfide legate alla transizione ecologica, l’introduzione effettiva dei dazi potrebbe avere conseguenze devastanti, specialmente per i costruttori tedeschi.

La preoccupazione dell’industria tedesca

La Germania, che esporta negli USA circa il 13% della sua produzione automobilistica, sarebbe tra i Paesi più colpiti. Secondo Volker Treier, responsabile del commercio estero della Camera di Commercio tedesca, l’escalation tariffaria tra Stati Uniti ed Europa potrebbe avere conseguenze economiche pesanti. "Il protezionismo non è una soluzione, frena la crescita da entrambi i lati dell'Atlantico", ha dichiarato Treier.

Trattative in corso tra USA e UE

Il 2 aprile è la data chiave per l’annuncio definitivo, ma fino ad allora potrebbero esserci margini di negoziazione. I primi colloqui tra Maros Sefcovic, Commissario europeo per il commercio, e i rappresentanti statunitensi sono già iniziati, con l’obiettivo di trovare un accordo che possa evitare una guerra commerciale.

Attualmente:

  • L’Europa applica un dazio del 10% sui veicoli importati.
  • Gli USA impongono una tariffa del 2,5% sulle auto europee.
  • Negli USA i pick-up hanno già un dazio del 25%, tipologia che rappresenta un terzo delle vendite nel mercato statunitense.

Bruxelles ha ribadito la disponibilità a un dialogo costruttivo, ma senza concessioni unilaterali: "L’Unione Europea è pronta a trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose, ma qualsiasi riduzione dei dazi deve avvenire in un quadro di equità e secondo le regole", ha dichiarato un portavoce della Commissione.

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